Walt Whitman
da Foglie d’erba (1855)

  • di Vanina Sartorio

Sussurri di morte celeste

Sussurri di morte celeste odo sommessi,
labiali dicerie della notte, sibilanti corali,
passi che gentilmente salgono, mistiche brezze dall’alito mite e soave,
gorgoglii di fiumi invisibili, flussi d’una corrente che scorre, eternamente scorre
(o è sciacquettio di lacrime? Le smisurate acque delle lacrime umane?).
Vedo, vedo appena verso il cielo, grandi masse di nuvole,
malinconicamente lente ruotano, silenziose si espandono,
si fondono
con qualche stella ogni tanto che mesta appare e scompare,
velata, lontanissima.
(O forse un parto, qualche solenne nascita immortale;
ai confini impenetrabili alla vista,
un’anima che passa).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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